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Italia-Egitto: presentati due progetti di cooperazione

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Da Trieste Oggi

Nel 21mo secolo, con gli accordi per la prossima realizzazione dell'area di libero scambio (Fta), il Mediterraneo torna ad essere lo snodo strategico del mercato mondiale, proprio come era 2000 anni fa, con la €œvia della seta€, una delle principali arterie di traffico commerciale proveniente dall'Arabia. Già  ora del resto, con la partecipazione di India e Cina, vi si svolge il 30% dei commerci del globo, pari a 4.000 miliardi di euro. àˆ questa la base economica per cui nuovi rapporti si vanno intrecciando tra Italia e sponda sud del Mediterraneo, in particolare l'Egitto. Lo ha testimoniato al Cairo la conferenza internazionale €œFta 2010: Occasioni per il sistema di import-export tra Italia ed Egitto€. Con la partecipazione di rappresentanti dei ministeri degli Esteri (Maria Grazia Rando) e dello Sviluppo economico (Antonio Verrico), oltre che di varie Regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Calabria, Campania, Basilicata, Lazio, Abruzzo e Puglia), l'incontro è stato l'occasione per presentare due progetti di cooperazione decentrata, finanziati con fondi Cipe in settori di particolare interesse commerciale: agricoltura (Attivazione di Sistemi Integrati di Sviluppo Italia-Egitto, Spiie) e trasporti marittimi (Integrazione di logistica e trasporti, Italmed).

intesa IAMB, APL, PugliaSull'efficacia di questo tipo di interventi ha espresso apprezzamento l'ambasciatore d'Italia al Cairo, Claudio Pacifico, intervenuto alla conferenza, con il direttore dell'Unità  tecnica di Cooperazione, Ginevra Letizia. àˆ stato il direttore dell'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (CIHEAM-IAMB), Cosimo Lacirignola, a sottolineare il parallelo sui due diversi periodi della storia, tra le occasioni che si svilupparono intorno al 220 dopo Cristo - periodo di massima espansione dell'impero romano e dei suoi traffici mediterranei, quando la rete stradale romana era estesa per oltre 80mila chilometri, dalla Gallia alla Mesopotamia - e quelle dei dati commerciali di oggi. €œQuello che allora fu chiamato Mare nostrum assume oggi una nuova valenza geopolitica - ha detto Lacirignola - contribuendo a spostare nel sud e nei suoi porti quel nord che prima si riferiva a hub importanti come il porto di Rotterdam, e dando al sud d'Italia un ruolo di cerniera tra Europa e Mediterraneo che lo rende non pi๠osservatorio passivo, ma protagonista economico€.

Ma il nord d'Italia non rinuncia di certo a rilanciare una propria funzione, per esempio €œproprio il porto di Trieste ha frequenti contatti con l'Egitto. Dal 1992 - ha affermato l'assessore regionale alle Relazioni internazionali e comunitarie del Friuli Venezia Giulia, Federica Seganti - arrivano nel porto giuliano ogni anno 100mila tonnellate di patate, assorbite per oltre il 90% dai mercati del nord Europa€.

Del Programma di sostegno alla Cooperazione Regionale si è invece occupato il rappresentante dell'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, Mauro Paolo Bruno: il programma è regolamentato da due Accordi di Programma Quadro, con azioni mirate ai campi dello sviluppo socio-economico, delle interconnessioni materiali e immateriali, dello sviluppo sostenibile e dell'ambiente, del dialogo tra le culture e della salute. €œLa Regione Puglia in Egitto - ha reso noto Bruno - si è rivolta allo IAMB per il progetto Spiie per la riorganizzaione e l'ammodernamento del settore agroalimentare, ed all'Autorità  Portuale del Levante (APL) di Bari per la riorganizzazione dei processi logistici e di trasporto e per l'attivazione di trasporti marittimi intermodali€. In occasione della conferenza i due enti, IAMB ed APL - per il quale è intervenuto il presidente, Francesco Mariani - hanno firmato un protocollo d'intesa con la Regione Puglia per il coordinamento delle loro attività  in Egitto.