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Allargamento: rafforzare la qualità  della governance locale

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Da Europa Regioni

Il Comitato delle Regioni e dei poteri locali (CdR) ha adottato un parere sulla strategia di allargamento considerando le principali sfide che attendono i paesi candidati. Il parere valuta i progressi compiuti da ciascuno dei paesi candidati sulla via dell'adesione ed esprime la profonda preoccupazione del CdR per il fatto che molti degli impegni politici assunti dai paesi candidati non si traducono sufficientemente in azioni concrete sul campo. Il relatore del CdR Georgios Papastergiou ha evidenziato che €œla decisione di ammettere un paese nell'UE deve basarsi su un'obiettiva valutazione della realtà  sul campo, anziché limitarsi a esaminare il recepimento delle normative UE nella legislazione nazionale€. Il parere del CdR sottolinea che i paesi candidati devono continuare a rafforzare la qualità  dell'amministrazione e della governance locale e regionale, in quanto la loro maturità  per l'adesione dipenderà  anche dalla capacità  amministrativa degli enti locali e regionali.

allargamento euIntervenendo per la prima volta dinanzi all'Assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell'UE, il commissario Fà¼le ha fatto eco alle raccomandazioni del CdR sottolineando che €œla creazione di un sistema di sussidiarietà  e di un'amministrazione pubblica di qualità  a tutti i livelli è una condizione indispensabile per l'ingresso nell'UE. Gli enti locali e regionali devono essere pronti a soddisfare gli obblighi derivanti dall'adesione. Soltanto cosଠi nuovi Stati membri potranno beneficiare pienamente delle opportunità  offerte dall'adesione all'UE€. Fà¼le ha cosଠesposto sinteticamente la posizione attuale della Commissione europea a proposito dei paesi candidati: €œIn quanto commissario responsabile per l'Allargamento, è mio compito fare in modo che questi paesi arrivino pienamente preparati all'adesione. Ciascuno entrerà  nell'UE quando sarà  pronto, in base ai propri meriti. Non ci saranno né trattamenti di favore né scorciatoie€. Ha poi aggiunto: €œCiಠche ci interessa di pi๠è la qualità  del processo di adesione: essa è importante affinché con ogni nuova adesione l'Unione diventi non soltanto pi๠grande, ma anche pi๠forte€.

Il parere fornisce una valutazione franca dei progressi compiuti dai singoli paesi. Ad esempio, per quanto riguarda la Turchia, il CdR €œsi congratula con il governo turco per la sua posizione costruttiva€. Tuttavia €œsi rammarica che, nonostante l'adozione di una normativa conforme ai criteri politici di Copenaghen, la sua applicazione resti inadeguata nei seguenti campi: diritti delle donne, lotta alla discriminazione, libertà  di religione, libertà  di espressione, tolleranza zero verso la tortura e lotta alla corruzione€ e €œdeplora la lentezza dei progressi nel trasferimento di competenze alle autorità  locali€.

Per quanto riguarda la Croazia, il parere plaude ai progressi compiuti verso il soddisfacimento dei criteri per l'adesione, ma raccomanda di compiere ulteriori sforzi, ad esempio nel rafforzare le €œcapacità  amministrative degli organismi di lotta alla corruzione€, in quanto €œtale fenomeno resta diffuso in numerosi settori€. I membri del CdR osservano inoltre che €œla strategia di decentramento non è riuscita per mancanza di impegno a livello politico€.

Quanto alla ex Repubblica iugoslava di Macedonia, il parere fa notare che €œla capacità  amministrativa di determinati comuni resta esigua€ e deplora che €œla trasparenza e responsabilizzazione degli organi di autonomia locale restino insufficienti€; accoglie perಠcon favore la costituzione della nuova commissione per le autonomie locali.