Forum della Cooperazione internazionale, gli interventi

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Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, è intervenuto a nome della Conferenza delle Regioni al forum della cooperazione internazionale: "Le Regioni e le Province Autonome, coordinate dalla Sardegna hanno condiviso un documento per sostenere l'importanza del loro contributo alla nuova strategia della cooperazione internazionale".

Al forum è intervenuto anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai. ''Ci sono tante realtà  nelle quali i soldi pubblici vengono usati per cose utili e giuste €“ ha detto €“ all'interno dei propri confini e al di fuori di essi, in Paesi e regioni che si misurano quotidianamente con la guerra, la povertà , le diseguaglianze sociali. Speriamo che l'opinione pubblica se lo ricordi sempre e ne tenga conto''. ''Speriamo che questa 'furia purificatrice' che rischia di non fare distinzione fra i delinquenti e gli onesti €“ ha aggiunto Dellai - non rovini le cose buone fatte. Il mio auspicio finale è dunque che si parta dai valori del volontariato per recuperare un rapporto positivo con le nostre opinioni pubbliche''. ''In Trentino - ha spiegato - ci siamo anche dati una legge  che fissa un tetto minimo di risorse da stanziare a questo settore, legato al bilancio provinciale. Questo da' certezza alle nostre circa 270 associazioni, che operano nei vari paesi del mondo, spesso supportando l'operato dei nostri 500 missionari''.

Anche per Cappellacci "in un'epoca in cui i destini dei popoli sono sempre pi๠legati tra loro, le relazioni internazionali e in particolare la cooperazione, assumono un rilievo sempre maggiore''. ''Ne' possono essere considerate una forma di distrazione dalle  problematiche della crisi - ha sottolineato Cappellacci - ma una risposta ad essa,  che non puಠnon essere anche in termini sociali e culturali oltre che economici e che non puಠfermarsi ai nostri confini. Le Regioni e le  Province Autonome, coordinate dalla Sardegna, hanno condiviso un  documento per sostenere l'importanza del loro contributo alla nuova strategia della cooperazione internazionale". "Occorre - ha proseguito Cappellacci - dare maggiore spazio alle Regioni ed al sistema della cooperazione decentrata/territoriale nel processo di  riforma della disciplina della cooperazione (riforma della Legge  49/87), valorizzare il concetto chiave di partenariato territoriale,  sostenere processi strutturali (di medio-lungo periodo) di sviluppo  locale sulla base di criteri quali la vicinanza all'Italia, i legami  storici, i rapporti culturali ed economici, l'esistenza di rapporti  istituzionali consolidati con Paesi e Regioni".

Bisogna inoltre valorizzare  il contributo che in questo quadro puಠassicurare il settore privato, profit e non-profit: "Un contributo che puಠessere attraverso forme di partenariato  pubblico-privato anche al fine di generare sinergie tra imprese italiane (soprattutto PMI), integrare capacità  e maggiori  disponibilità  finanziarie, supportate da organismi internazionali e  Banche di sviluppo". Cappellacci ha sottolineato la ''necessità  di migliorare le metodologie di valutazione delle azioni di cooperazione  e di individuare meccanismi di gestione del finanziamento che  garantiscano certezza di risorse, rapidità , efficacia e trasparenza. €œOccorre avviare  un confronto trasversale sulle  priorità  geografiche e sui temi intorno ai quali la cooperazione post 2015 dovrà  svilupparsi €“ ha concluso €“ in virt๠dei mutati equilibri politici ed economici e della nuova geografia della povertà ".

Tra gli interventi, quello del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, incentrato sul protagonismo di Milano in ambito di Cooperazione. Milano, insieme ad altre capitali europee, si trova tra le pi๠attive per quanto riguarda il co-sviluppo; inoltre sul suolo milanese operano pi๠di 200 Organizzazioni, con pi๠di 1000 progetti in 121 paesi del mondo. Inevitabile il riferimento a Expo 2015, che dà  grande impulso alla Cooperazione Internazionale del Comune. Organizzazioni internazionali, Unione europea e Governo italiano sono i tre livelli di soggetti con cui Milano e gli enti locali lavorano per i progetti di cooperazione internazionale in essere, con una preziosa collaborazione anche con università , imprese e ONG. "E' con la Fao, ad esempio, che si sta sviluppando il progetto degli orti urbani di Dakar, per il miglioramento della sicurezza alimentare nella capitale del Senegal - ha sottolineato il sindaco - E' europeo il progetto per la sicurezza alimentare e nutrizionale in Centro- America la cui rete coinvolge 32 autorità  locali italiane, 32 spagnole e 24 centroamericane. Esempio di proficua collaborazione tra Ministero degli Esteri, Regioni ed enti locali italiani, tra l'altro, il Programma di supporto alle Municipalità  palestinesi nei loro processi di decentramento e rafforzamento a livello istituzionale per l'erogazione dei servizi di base a favore della popolazione".

Ma perché la necessità  di un Forum di Cooperazione? Dov'è nata l'idea? Perché mai un governo tecnico dovrebbe dimostrarsi cosଠattivo? Ebbene il Ministro Riccardi si è dimostrato pi๠che impegnato e legato al tema. Nel suo discorso d'apertura ha espresso quanto non solo siano carenti le risorse, ma anche le idee, e il forum è l'occasione per €œridefinire la nostra identità  come Paese e di ciಠche vogliamo fare nel mondo€. La cooperazione, sottolinea Riccardi, deve ritornare al centro del dibattito pubblico, cosa che la politica e i partiti non hanno fatto. E' per questo motivo che lo slogan deciso per questo forum è €œMuovi l'Italia, cambia il mondo€. In molti possono pensare, perché tanto interesse alla Cooperazione in un momento di tale crisi economica? Il Ministro Riccardi risponde a questa perplessità  affermando che la cooperazione è €œuna strada per uscire dalla crisi€.

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