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Italia-Angola, l'accordo sull'abolizione dei visti

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Italia e Angola hanno sottoscritto un accordo per l'abolizione dei visti per i passaporti diplomatici ed un accordo di collaborazione nel settore culturale, scientifico e tecnologico. Le intese sono state siglate nei giorni scorsi alla Farnesina dal ministro degli Esteri Giulio Terzi e dal suo omologo angolano Georges Chikoti.  

Chikoti ha ringraziato l'Italia per la sua partnership pluridecennale ed ha sottolineato che nel suo paese è "giovane" e c'è un "ambiente ideale per fare business". Per questo motivo, oltre alle abolizioni dei visti per i diplomatici, Luanda vuole "ridurre al minimo anche le restrizioni per i viaggi d'affari". Inoltre, ha aggiunto Chikoti, i due ministri hanno discusso della possibilità  di istituire voli diretti tra Italia e Angola.

L'Angola è per l'Italia "uno dei mercati di riferimento del continente africano, non solo per le grandi aziende che operano nel settore energetico - ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi nel suo intervento alla Giornata degli investimenti in Angola, sottolineando come il paese sia uno dei pi๠rappresentativi del dinamismo africano - Anche l'Italia è diventata un mercato di sbocco per l'Angola". Basti pensare che nel 2011 l'interscambio tra i due paesi è cresciuto del 252% rispetto al 2010, dato in gran parte determinato dall'aumento delle importazioni italiane di greggio angolano a seguito della crisi in Libia e della situazione politica in Iran. 

A conferma dei rapporti privilegiati con l'Angola, di cui l'Italia fu il primo paese occidentale a riconoscerne l'indipendenza nel 1975, il nostro paese "si propone come soggetto capace di favorire la saldatura tra le aspirazioni dell'Africa e delle aspettative dell'Europa. Con questo spirito - ha detto Terzi - auspichiamo il successo dei negoziati sul cosiddetto 'Eu-Angola Joint Way Forward, un partenariato euro-angolano di ampio respiro".