Ocse, Italia nel 2011: aiuti allo sviluppo +33%

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L'Italia è stato uno dei Paesi Ocse che ha maggiormente aumentato il proprio volume di aiuti economici allo sviluppo nel 2011, con un incremento del 33% a tassi di cambio costanti, da 2,996 miliardi di dollari netti a 3,987 miliardi. Lo riferisce l'organizzazione parigina. La crescita, precisa l'Ocse, è stata principalmente legata ''a un aumento degli accordi di cancellazione del debito, insieme a un'impennata degli arrivi di rifugiati dal Nordafrica''.

Il nostro Paese resta ciಠnonostante quartultimo nella graduatoria sul rapporto tra volume di aiuti erogato e reddito nazionale lordo (Rnl), con lo 0,19%, inferiore alla media (0,31%). Alle sue spalle, nell'ordine, il Giappone (0,18%), la Corea (0,12%) e la Grecia (0,11%), che con la crisi del debito sovrano ha visto il suo volume di aiuti crollare del 39,3%. In testa alla classifica si collocano invece la Svezia e la Norvegia, con un rapporto aiuto/Gnl rispettivamente dell'1,02% e 1%, e il Lussemburgo (0,99%). Complessivamente, gli aiuti allo sviluppo erogati dai 24 Paesi Ocse aderenti al Comitato di assistenza allo sviluppo (Dac) nel 2011 sono calati del 2,7% rispetto all'anno precedente, a 125,066 miliardi di dollari, dopo diversi anni di aumento lento ma costante. Quelli delle istituzioni europee sono calati del 6,4%, a 11,87 miliardi, e quelli dei Paesi del G7 dello 0,9% a 87,724 miliardi.

"Cifre gonfiate che non rispecchiano la realtà ": cosଠMarco De Ponte, segretario generale di Actionaid Italia, commenta i dati dell'Ocse secondo i quali l'Italia ha incrementato del 33% in un anno l'impegno nella cooperazione allo sviluppo. "Dobbiamo dare una giusta lettura a questo aumento €“ spiega De Ponte - perché esso non dipende da scelte politiche di indirizzo ma da quell''aiuto fantasma', che incide per circa il 18%, di cui troppo spesso il nostro Governo si è avvalso per recuperare un po' di vantaggio nella classifica dei paesi meno virtuosi in materia di cooperazione internazionale". In particolare, secondo De Ponte la forte crescita dell'aiuto pubblico allo sviluppo nel 2011 risulta da un intervento straordinario di cancellazione del debito, e dalla protezione umanitaria temporanea accordata ai richiedenti asilo del Nord Africa. "Questi interventi ad hoc non offrono alcuna garanzia rispetto a un'inversione di rotta del governo nel suo impegno in ambito internazionale" conclude De Ponte. "Il governo Monti ha la grande responsabilità  di riportare il livello degli aiuti italiani al pari degli altri Paesi membri del G8/G20. Per questo motivo chiediamo al ministro Riccardi di intraprendere azioni urgenti per fare in modo che l'Italia svolga pienamente il suo ruolo nella lotta alla povertà ".