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Euromed: Promos sigla accordo con le agenzie tunisine

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Dalla fine della dittatura in Tunisia (gennaio 2011) ad oggi sono decine gli imprenditori italiani che hanno deciso di scommettere sul Paese e il saldo tra chi è arrivato (70 aziende e società ) e chi ha ritenuto di andarsene è certamente attivo.

Una condizione quindi estremamente interessante soprattutto per il settore delle piccole e medie imprese italiane che, nell'approccio con realtà  complesse, come quelle del Nord Africa in un periodo di evoluzione dei sistemi politici, non possono incorrere nell'errore di non farsi trovare pronte, sia in termini di conoscenza delle condizioni locali (soprattutto per quanto attiene la burocrazia e i suoi tempi non sempre brevi), che dei meccanismi di acquisizione della necessaria base economica.

Questa dell'affiancamento delle Pmi nel loro progetto di crescita internazionale è una delle molte mission di Promos, l'agenzia speciale della Camera di Commercio di Milano, che, con il suo presidente, Bruno Ermolli, ha siglato un accordo con alcune delle pi๠importanti agenzie tunisine (tra cui Fipa e Cepex) che spianerà  loro la strada per entrare a fare parte del Centro Euro-Mediterraneo per le Micro, Piccole e Medie Imprese.

Ermolli è stato a Tunisi per partecipare alla decima conferenza di Femip, che raccoglie gli strumenti utilizzati dalla Banca europea degli investimenti a favore dello sviluppo e dell'integrazione dei Paesi partner. Una struttura, spiega Bruno Ermolli ad ANSAmed riferendosi al Centro, che ha già  siglato accordi simili con altre agenzie di Egitto, Libia ed Albania e verso le quali Promos ''si pone come integratore di sistema'', come un soggetto che affianca imprese e imprenditori fungendo da ''solutore'' nel dialogo soprattutto con il sistema bancario.

Per meglio comprendere ambizioni e strategie del Centro per le micro, piccole e medie imprese, basta solo considerare che il numero di potenziali consumatori dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo è di 600 milioni. E nella stessa area operano 28 milioni, appunto, di micro, piccole e medie imprese, che spesso hanno difficoltà  a confrontarsi con il mercato. Uno scenario che, quindi, merita attenzione e, soprattutto, necessita dei giusti strumenti, come il Centro intende essere. ''Non è facile - dice ancora Bruno Ermolli - fronteggiare le peculiarità  di ciascun Paese. Quindi occorre metodo per non cadere in uno sciupio di risorse''. Nelle parole del presidente di Promos è  il concetto di ''sistema'' a ricorrere con frequenza perchè, spiega Ermolli, per essere pronti alla sfida del mercato euro mediterraneo occorre sapere attuare rapporti in rete e fra rete, per fare emergere, quando ci sono, le eccellenze.