Perà¹, intesa Cooperazione italiana-Università nazionale Piura
Fonte: Il Velino
Un team di esperti della Cooperazione italiana ha visitato l'Università nazionale di Piura (Perà¹), nell'ambito delle attività previste dalla seconda fase del €œProgramma di Cooperazione socio-sanitaria a sostegno del piano binazionale di pace Ecuador-Perเ. Missione dei tecnici, sviluppare un'articolata agenda di lavoro di concerto con i rappresentanti accademici dell'ateneo. All'incontro, hanno partecipato Domenico Bruzzone, direttore dell'ufficio regionale della Cooperazione italiana a La Paz; Valentino Luzi, capo progetto del programma di Cooperazione socio-sanitaria a sostegno del piano binazionale di pace Ecuador-Perà¹; l'architetto Giovanni Norbis, impegnato con l'Istituto Italo-Latinoamericano (Iila) in un progetto di sviluppo dell'area frontaliera Ecuador-Perà¹; il rettore e il vicerettore dell'Università di Piura, rispettivamente José Rodràguez Lichtenheldt e Oscar Và¡squez Ramos; il responsabile dell'ufficio di Cooperazione tecnica, Washington Calderà³n Castillo; il preside della facoltà di Medicina, Carlos Larrea Venegas, e Rosa Luz Benites Prada, coordinatrice del dipartimento di Cooperazione.
Nel suo intervento Bruzzone ha sottolineato l'importanza dell'incontro di termini di rafforzamento delle relazioni inter-istituzionali, per dare vita ad iniziative strutturate e calibrate che, attraverso l'introduzione di protocolli di ricerca e tecnologia, portino a una sempre pi๠proficua collaborazione tra università locali e istituzioni accademiche italiane. Da parte sua, Valentino Luzi, già impegnato durante la prima fase del programma della Cooperazione Italiana, ha ricordato come l'obiettivo centrale dell'iniziativa sia la costituzione di uno spazio medico-sanitario, lungo il corridoio frontaliero tra i due Paesi dove l'assistenza medica non sia legata alla nazionalità dell'individuo, bensଠalla ferma volontà di risolverne i problemi di salute. Fattore che costituisce un'esperienza unica nel continente e, probabilemente a livello mondiale. In questo senso si segnala che l'iniziativa - sul piano generale - opera sul sostegno alle reti e sistemi di salute, cosଠcome sulle infrastrutture, le forniture medico-sanitarie e sulla definizione e implementazione di nuovi schemi di gestione della salute come il modello di attenzione integrale di salute binazionale.
La seconda fase del programma, finanaziata dalla direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (Dgcs) Della Farnesina con 3,9 milioni di euro, è diretta al consolidamento dei risultati raggiunti nella prima, e a garantire il buon funzionamento del sistema sanitario binazionale integrato rafforzato e ampliato, con personale sanitario formato e con l'introduzione di elementi di qualità dei servizi e di un approccio interculturale; sostenere la riabilitazione e il riequipaggiamento dei servizi di salute, e, infine, promuovere la partecipazione attiva delle comunità dell'ambito binazionale nel processo operativo di salute del corridoio Loja-Piura. Il modello di assistenza sanitaria binazionale, andrà quindi a beneficiare 182 mila abitanti, con l'integrazione alla rete di 106 centri sanitari e di oltre 400 professionisti del settore.
Norbis durante il suo intervento ha evidenziato la centralità di elementi quali i programmi sociali, il potenziale economico delle comunità rurali dei due Paesi e l'importanza degli interlocutori locali nella definizione delle priorità e dei piani di sviluppo. Dal canto suo, Lichtenheldt ha ribadito la fondamentale presenza degli istituti di cooperazione internazionale per lo sviluppo di una proposta integrale ed istituzionale di responsabilità sociale, nel quadro dell'appoggio alle esigenze di formazione e specializzazione delle risorse umane del settore sanitario. Il rettore ha quindi insignito gli esperti italiani della medaglia di Illustre visitante dell'Università nazionale di Piura, per poi dichiarare che, nell'ambito degli accordi di partenariato inter-universitario, il suo instituto ha deliberato la concessione di un dottorato Honoris Causa a Gino Ferretti, rettore dell'Università di Parma.
L'ateneo italiano e l'Università Nazionale di Piura hanno perfezionato la firma di un protocollo di cooperazione universitaria, con finalità didattico-scientifiche e obiettivi che andranno a toccare segmenti quali l'insegnamento superiore, la ricerca, la formazione e la promozione della cultura. L'intesa, resa possibile anche grazie alla presenza in loco a febbraio del professor Cesare Beghi (responsabile della sezione di cooperazione internazionale dell'ateneo Emiliano), prevede diverse attività congiunte, tra le quali: interscambio di docenti, ricercatori e studenti nel rispetto delle tempistiche previste dalle normative nazionali e dai regolamenti delle due università ; produzione congiunta di materiali, riviste accademiche e altre pubblicazioni di reciproco interesse; sviluppo concertato di progetti di ricerca in settori previamente individuati; definizione, sviluppo e promozione di attività formative con metodologie innovatrici.
Prosegue in questo modo l'azione della Cooperazione italiana nella regione andina, con un approccio che, in linea con le ultimissime indicazioni in materia, punta ad ottenere la collaborazione di istituzioni accademiche italiane ed includerle nelle iniziative in fase di esecuzione, con l'obiettivo di allaragare la piattaforma di attori implicati e migliorare le competenze nell'ottica di progetti di sviluppo sempre pi๠articolati ed organizzati a livello tecnico, capaci di rispondere alle effettive esigenze locali, creare le condizioni per interventi sostenibili sul lungo periodo e ottimizzare il volume delle risorse stanziate.