L'Ue non raggiunge i traguardi fissati: il 40% dei fondi mancanti dall'Italia

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Fonte: ANSA

''Le lacune della cooperazione italiana stanno avendo un impatto nefasto anche sulla tabella di marcia dell'Unione Europea, che non ha raggiunto il traguardo collettivo dello 0,56% in buona parte a causa del nostro Paese. L'Italia è infatti responsabile del 40% dei fondi mancanti, ovvero di circa 4,4 miliardi di euro. E Tutto questo è accaduto, nell'Anno Europeo della lotta alla povertà  e all'esclusione sociale''. Lo denuncia il rapporto 2010 di Social Watch, rete di oltre 400 organizzazioni non governative presente in pi๠di 60 paesi, sulla lotta contro la povertà  che, scrivono le Ong, ''segna il passo, costringendo milioni di persone a vivere in condizioni inaccettabili''. 

Secondo il rapporto, intitolato "Dopo la caduta", i dati dimostrano che ''lo sviluppo economico non è sinonimo di maggiore giustizia sociale. I movimenti sociali in Tunisia e in Egitto sono un segnale chiaro che i diritti fondamentali e un'equilibrata distribuzione della ricchezza sono irrinunciabili a qualunque latitudine''. Per questo, spiega il portavoce di Social Watch Italia Jason Nardi, ''è necessario utilizzare indicatori che tengano conto non solo della ricchezza prodotta, ma anche della possibilità  per i cittadini di usufruire dei servizi essenziali che garantiscono i diritti di tutti''.

Tra i paesi che dal 1990 sono avanzati di pi๠il rapporto indica il Brasile, che è riuscito a ridurre in modo considerevole la povertà , mentre all'estremo opposto si trovano i paesi dell'Africa sub-sahariana. Tra quelli in via di sviluppo, inoltre, il Guatemala e il Belize hanno fatto grandi passi in avanti. Tra i piu' poveri della terra, il Rwanda ha registrato buoni tassi di sviluppo umano, mentre il Sudan non è riuscito a invertire il suo trend negativo. ''Un tale scenario - spiega il rapporto - richiede leadership e senso di responsabilità  da parte dei paesi industrializzati, che dispongono delle risorse per aiutare le nazioni meno sviluppate a uscire dalla spirale della povertà ''.

In questo quadro, prosegue ''gli aiuti promessi e mai stanziati dall'Italia a questi paesi sono un segnale molto grave. La percentuale del Pil italiano destinata all'Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) è scesa dallo 0,22% del 2008 allo 0,16% del 2009, in controtendenza con i maggiori paesi europei, che nonostante i tagli dovuti alla crisi hanno mantenuto o aumentato gli stanziamenti per la cooperazione internazionale. L'Italia è quindi ben lontana dall'obiettivo intermedio che si era data insieme ai Paesi dell'UE di raggiungere lo 0,56% del PIL in APS entro la fine del 2010. Cosଠcome è lontana dall'obiettivo finale di arrivare allo 0,7% del PIL entro il 2015''.