€œAlla radice dello sviluppo: l'importanza del fattore umano€

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Fonte: Ministero Affari Esteri

Nelle politiche di riduzione della povertà  €œbisogna dare centralità  al destinatario, che è l'individuo" al posto della "centralità  delle procedure€. Lo ha detto il Ministro Franco Frattini presentando alla Farnesina il volume €œAlla radice dello sviluppo: l'importanza del fattore umano€, realizzato dalla Fondazione Avsi e dalla Fondazione per la Sussidiarietà . Per Frattini le politiche di sviluppo fondate sul semplice aiuto non hanno portato grossi risultati, perché €œchi dona si disinteressa di cosa avviene dopo€, e si arriva a distorsioni come €œassistenzialismo, corruzione, spese gonfiate in settori inutili€. Inoltre, €œse chi riceve non si sente protagonista, non è interessato a costruire qualcosa€. Sono tre, secondo il Ministro, le precondizioni per ridurre la povertà : la ricerca della pace, la stabilità  del sistema e, non ultimo, il rispetto e la difesa dei diritti umani, su cui l'Italia €œè impegnata da tempo in diverse battaglie come contro la pena di morte e le mutilazioni genitali femminili e per la difesa delle libertà  religiose€.

Per una politica di sviluppo efficace, poi, bisogna "responsabilizzare" il destinatario e "coinvolgere tutti gli attori del processo, con una grande alleanza con le componenti della società  civile". Infine, bisogna puntare su formazione e istruzione, "per dare a tutti la dignità  di protagonista".
''Alla radice dello sviluppo: l'importanza del fattore umano'', realizzato con il patrocinio del Ministero Affari Esteri, è dedicato al tema dell'efficacia e della stabilità  delle politiche di cooperazione allo sviluppo. L'evento, presentato dalla ricercatrice del Dipartimento Sviluppo e Cooperazione Internazionale della Fondazione per la Sussidiarietà , Ilaria Schnyder von Wartensee e dall'ordinario di Economia Applicata dell'Università  degli Studi di Trento, Giuseppe Folloni, è stato introdotto dal Segretario Generale della Fondazione Avsi, Alberto Piatti e moderato dal Direttore del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione, Roberto Fontolan.